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Avv. Fabrizia Fabrici
Il 23 febbraio scorso l’IVASS ha pubblicato l’intervento effettuato nell’ambito del confronto con gli operatori sugli aspetti più rilevanti della Direttiva IDD, presso l’Università La Sapienza di Roma.
La predetta normativa, ha specificato l’IVASS, ha introdotto un profilo di utilità del prodotto per il cliente declinando esplicitamente, attraverso il principio del “value for money”, i concetti di diligenza e correttezza anche nel confronto tra qualità/utilità e prezzo del prodotto assicurativo.
Il Regolamento IVASS 45/2020 ha inserito nella fase di test del prodotto il requisito della compatibilità dell’ammontare complessivo dei costi e degli oneri con le esigenze, le caratteristiche e bisogni del target market, in modo che la polizza abbia un adeguato valore per il cliente.
La Vigilanza ha sottolineato l’importanza di affiancare al profit test del prodotto “lato impresa”, volto a proiettare i flussi in entrata e in uscita attesi da quel prodotto, un profit test “lato cliente”, che faccia la stessa cosa assumendo come parametro la prospettiva del cliente. In altre parole, i produttori, in fase di test, dovranno analizzare i rendimenti attesi per il cliente e i costi a suo carico durante la vita del prodotto.
L’IVASS si è ritenuta consapevole che l’introduzione di un profit test “lato cliente” rappresenta un “significativo cambio di prospettiva” ma ritiene che questo tipo di analisi sarà efficace per la misurazione del “value for money” del prodotto e che la sua diffusione contribuirà al concreto rafforzamento dei processi POG a beneficio degli assicurati e, più in generale, della reputazione del sistema assicurativo.