Le aziende del comparto agroalimentare saranno chiamate nel prossimo futuro a gestire il rischio di compliance derivante dai nuovi reati agroalimentari cui al D. Lgs. n. 231/2001. Come cambierà il catalogo dei reati e gli accorgimenti pratici che le aziende dovranno adottare per essere in regola con la nuova disciplina?
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Il Disegno di legge A.C. 2427 (“Nuove norme in materia di illeciti agro-alimentari”) attualmente al vaglio della Commissione Giustizia della Camera, si propone da un lato, di introdurre nuovi reati (modificandone altri) e, dall’altro, di prevedere l’obbligo di istituire un modello organizzativo speciale per le imprese alimentari.
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QUALI SONO LE NOVITÀ?
- introduzione nel D. Lgs. n. 231/2001 di due nuovi articoli: Frodi nel commercio di prodotti alimentari (art. 25-bis.2) e Delitti contro la salute pubblica (art. 25-bis.3);
- introduzione di uno specifico modello organizzativo (con l’introduzione del nuovo art. 6-bis del D. Lgs. n. 231/2001) per le imprese alimentari qualificato come “speciale” ovvero idoneo ad assumere valenza esimente o attenuante della responsabilità amministrativa.
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QUALI SONO GLI ACCORGIMENTI CHE DOVRANNO ESSERE ADOTTATI?
Facendo applicazione della logica del c.d. “carrot-stick” (letteralmente bastone e carota), da un lato, l’Ente dovrà prestare attenzione al rischio di commissione di determinati reati al suo interno che potrebbero esporlo a responsabilità e, dall’altro, dovrà dotarsi del c.d. “sistema 231” per essere esente da responsabilità. L’azienda può, infatti, liberarsi in via preventiva da possibili conseguenze derivanti dalla commissione di un reato al suo interno punito dal D. Lgs. n. 231/2001 attraverso l’adozione del “sistema 231” e, più in particolare, tramite l’adozione e l’aggiornamento del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo (MOG) e l’istituzione dell’Organismo di Vigilanza (ODV).
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CONCLUSIONI
La futura riforma dei reati agroalimentari rappresenterà l’occasione per le imprese del comparto agroalimentare di dotarsi del modello organizzativo 231 quale indispensabile strumento di autoregolamentazione per prevenire la commissione dei reati previsti dal D. Lgs. n. 231/2001.