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Avv. Fabrizia Fabrici
Tra le novità inserite nella Finanziaria 2024 è prevista l’applicazione, a decorrere dal 1° aprile 2024, della ritenuta d’acconto “anche agli agenti di assicurazione per le prestazioni rese direttamente alle imprese di assicurazione”.
La ratio della misura sarebbe da individuarsi nella lotta all’evasione fiscale. Infatti, secondo le risultanze del “Monitoraggio dell’evasione fiscale e contributiva” i compensi dichiarati dagli intermediari del settore assicurativo nel 2021 corrisponderebbero a meno della metà di quelli effettivamente percepiti (i compensi dichiarati ammontano a 9,3 miliardi di euro; quelli effettivamente percepiti sarebbero pari a 19 miliardi di euro). L’applicazione della ritenuta d’acconto sarebbe, quindi, finalizzata a far emergere anche i compensi non dichiarati.
Le associazioni sindacali di categoria non condividono il pensiero del Governo ed escludono il fenomeno dell’evasione fiscale visto che gli intermediari ricevono le provvigioni dalle imprese, che sono società con bilanci certificati, e che i flussi sono adeguatamente tracciati. Inoltre, le associazioni hanno evidenziato che le risultanze del monitoraggio non trovano riscontro nei dati di mercato. Infatti, la relazione dell’Ania ha evidenziato che nel 2022 le imprese di assicurazione hanno versato agli intermediari complessivamente 8,6 miliardi di euro a titolo di provvigioni, di cui 6 miliardi sono stati destinati al canale distributivo delle agenzie di assicurazione. Le associazioni sindacali sono preoccupate per gli effetti dannosi che la misura rischia di provocare, soprattutto del taglio di liquidità che potrebbe compromettere la sopravvivenza delle agenzie più piccole. Sono in corso una serie di incontri con le forze politiche per tentare di contrastare, o almeno ridimensionare, l’iniziativa.