GDPR: e-mail commerciali in assenza del consenso dell’interessato

Il Garante privacy belga, con il provvedimento n. 32 del 10 marzo u.s., ha respinto il reclamo proposto da un utente che lamentava l’invio di comunicazioni commerciali tramite e-mail in assenza del preventivo consenso.

Più precisamente, l’Autorità ha rilevato che nella fattispecie in oggetto la base giuridica del trattamento dei dati effettuato per finalità di marketing diretto era da rinvenirsi nel legittimo interesse del titolare (e non nel consenso) poiché l’indirizzo e-mail era stato pubblicato on line e, quindi, l’interessato doveva “aspettarsi” che tale indirizzo e-mail sarebbe stato utilizzato per inviargli messaggi.

Sarà interessante vedere se questo orientamento interpretativo verrà fatto proprio anche da altre Autorità privacy europee e, in particolare, dal nostro Garante, il quale, tuttavia, ha evidenziato in varie occasioni che il legittimo interesse non può sostituire – in via generale – il consenso dell’interessato quale base giuridica del marketing, salvo il caso del c.d. soft spam qualora ne ricorrano i presupposti.