Approvato dall’ANAC il nuovo PNA

Il Consiglio dell’ANAC, nella seduta del 17 gennaio 2023 (Delibera n. 7), ha approvato definitivamente il Piano nazionale anticorruzione che resterà valido ed operativo per i prossimi tre anni.

Nell’ampio contesto di tale documento, è interessante osservare come le società, gli enti di diritto privato controllati e partecipati dalle pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici economici debbano continuare ad attenersi a quanto previsto nella precedente Delibera Anac n. 1134/2017, ove l’adozione del “modello 231” era stata “fortemente raccomandata”, prevedendosi al proposito che “le società che decidano di non adottare il “modello 231” e di limitarsi all’adozione del documento contenente le misure anticorruzione dovranno motivare tale decisione. L’ANAC, in sede di vigilanza, verificherà quindi l’adozione e la qualità delle misure di prevenzione della corruzione”.

Inoltre, il nuovo PNA riporta indicazioni per elaborare i PTPCT (Piani triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza) e le misure integrative del MOG 231 (laddove adottato). 

Fermi i necessari approfondimenti in ragione dell’esteso numero di argomenti trattati dal PNA, è interessante osservare come, nell’ipotesi di mancata adozione del MOG da parte di uno degli enti sopra menzionati, potrebbe ragionevolmente sussistere, in caso di commissione di reato presupposto e conseguente condanna dell’Ente, una responsabilità erariale degli amministratori innanzi alla Corte dei Conti.

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